Il blog di Nudge Italia

The Business Of Behavioral Economics

Negli ultimi anni le Nudge Units si sono diffuse in maniera capillare a livello globale, radicandosi inizialmente negli U.S.A  e affacciandosi successivamente in Europa, con la nascita del Behavioural Insight Team inglese prima, fino al recente avvento del TEN (The European Nudge Network) di cui anche Nudge Italia fa parte. 

Nel servizio di Barbara Carfagna “Nudging e Anticipatory Computing” trasmesso su Tv7, il settimanale del Tg1, viene mostrata la natura degli interventi di nudging, “spinte gentili ”, a volte quasi impercettibili, che producono grandi cambiamenti, senza prevedere l'utilizzo di sanzioni o restrizioni e preservando la libertà di scelta. Dai paesi in cui il nudging ha preso piede provengono molti esempi di interventi positivi, a costo ridotto e ad alto impatto, che possono migliorare la qualità di vita dei cittadini in diversi modi, dalla scelta di cibi più sani, all'aumento di adesione a piani previdenziali, a un maggior risparmio energetico, ecc..

La giornalista spiega come gli interventi di nudging si basino sulla constatazione che “inconsapevolezza”, “pigrizia” e altri comportamenti irrazionali sono molto più diffusi e rilevanti di quello che normalmente riteniamo.  

Daniel Kahneman descrive infatti due sistemi che convivono nel nostro cervello: il Sistema 1, più “antico”, irrazionale e veloce, che ha garantito la sopravvivenza della specie e il Sistema 2, più evoluto e capace di ragionamenti complessi, ma molto più lento. In molte situazioni, per semplificare l'assunzione di decisioni, gli esseri umani, sotto l'influenza del Sistema 1, utilizzano scorciatoie di pensiero , le euristiche, che portano a commettere tuttavia errori sistematici di valutazione. Proprio questi meccanismi sono oggetto di studio delle Nudge Units, che disegnano interventi che aiutino le persone a far scelte migliori e più efficienti.

Un'altra evidenza che gli studiosi di behavioral economics ci offrono, è che di fatto non esiste un modo completamente “neutro” di proporre le scelte: il modo in cui sono disposti i cibi in una mensa o l'ordine e il numero delle opzioni sopra un modulo, tendono in ogni caso a influenzare verso una certa direzione le scelte dell'individuo che vi si trova di fronte.

Per garantire un utilizzo appropriato di queste conoscenze, è importante che il nudging venga definito non solo come una tecnica che può essere presa in prestito dalla politica, ma come applicazione di una rigorosa scienza del comportamento, messa al servizio della società. Come la ricerca in medicina, fisica, biologia, economia ha il compito di orientare la politica in direzione del benessere della popolazione, così una moderna scienza del comportamento può indicare come attuare in modo efficace questi cambiamenti. E come ogni scienza anche quella del comportamento non può prescindere da riflessioni di ordine filosofico e deve costantemente interrogarsi su questioni etiche.

È questo un tema di grande importanza da riprendere prossimamente e che verrà affrontato durante una giornata di studi su “Scienza del Comportamento,Società, Cambiamento” all'interno del congresso Behavior Science and Policy che si terrà il 5-7 Novembre a Milano presso l'Università IULM.

Behavioral economics: come semplificare la vita agli italiani

SEMPLICE di Cass Sunstein

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Rendere semplici le regole per migliorare la vita dei cittadini

“Semplice” è un libro che parla di come rendere più efficiente la regolamentazione utilizzando i principi della behavioral economics: è questo il compito che è stato affidato da Barack Obama a Cass Sunstein, autore del libro e direttore dell'OIRA (Office of Information and Regulatory Affairs) del governo statunitense dal 2009 al 2012. Da giurista, esperto di economia comportamentale e psicologia delle scelte ed infine politico, Sunstein presenta riflessioni ed esempi in diversi ambiti, ma con un approccio comune che potremmo definire “pragmatico” e “democratico” come si capisce dalle parole dell'autore nell'introduzione “iniziative di questo genere possono tornare utili non solo ai governi di tutto il mondo, bensì anche a un gran numero di organizzazioni private, piccole e grandi imprese incluse, e a tutti noi nella nostra vita quotidiana. Tutti possiamo trarre vantaggio dalla semplificazione e possiamo contribuire a semplificare le cose”.

Fra le questioni che Sunstein tratta nel libro due ci sembrano particolarmente rilevanti: come scegliere le regole? Come comunicare le buone regole?

Come scegliere? l'importanza di un'analisi dei costi-benefici basata sui dati, non sulle idee

Una domanda fondamentale che Sunstein si pone è quali siano i criteri che devono guidare chi governa nella scelta delle regole e osserva come troppo spesso la politica si sia fermata a discutere dei “valori” senza guardare ai “fatti”. E per fatti si intendono dati e numeri raccolti e verificati con i metodi che la scienza ha messo a nostra disposizione. Solo un'attenta e trasparente analisi dei costi e dei benefici permette infatti al Sistema 2 di tenere sotto controllo il Sistema 1 e di operare le scelte più opportune.

Questo stesso approccio può essere applicato non solo alle scelte dei governi, ma anche a quelle che i cittadini compiono direttamente nella loro vita quotidiana. Un esempio sono le nuove regole imposte dal Ministero dell'Istruzione statunitense, per cui le università devono mettere in evidenza nel proprio materiale informativo dati quali i costi, i livelli di indebitamento degli studenti, le percentuali di diplomati e i tassi di occupazione al termine degli studi, affinché i futuri studenti possano effettuare una scelta bilanciata e consapevole.

Come comunicare? eliminare le fonti di complessità superflua, ovvero guardare con gli occhi del cittadino.

Sunstein fa notare che chi scrive le regole ha normalmente un Sistema 2 molto più allenato rispetto a quello dei cittadini: è dunque necessario che gli esperti facciano “un passo indietro” per rendersi conto di questo divario e applichino dei “nudge” che rendano il messaggio comprensibile e quindi concretamente utilizzabile dai destinatari.

Un esempio di come questo principio è stato applicato all'informazione durante il periodo che Sustein ha passato alla Casa Bianca è il “piatto alimentare”. Per educare le persone a una corretta alimentazione, la classica figura della piramide alimentare, scientificamente corretta ma poco intuitiva, è stata sostituita da un piatto in cui sono rappresentate le quantità dei diversi alimenti, un'immagine molto più facile da richiamare alla mente quando si sceglie o si consuma del cibo.

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Seguendo sempre questa linea, negli USA è stata modificata la grafica delle etichette sul consumo di carburante che le case automobilistiche sono obbligate ad attribuire ai veicoli: mettere in evidenza il risparmio economico che otterrà negli anni chi sceglie un auto dai bassi consumi è una spinta gentile (ed efficace) per i cittadini a scegliere veicoli più rispettosi dell'ambiente.

freelunchrighthere:

Wal-Mart unveils “Great For You” sticker to make it easy for shoppers to identify healthy foods. Read more to discover the criteria for labeling a food item “Great For You”

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